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GEA RIDENS – FEBBRAIO 2023

GEA RIDENS – FEBBRAIO 2023

GEA RIDENS – FEBBRAIO 2023

GEA RIDENS
la lettera di notizie de La Terra del Sorriso 2.0 FEBBRAIO 2023

 

UNA PICCOLA GRANDE RIVOLUZIONE

di Sonia Fioravanti, Francesco e Leonardo Spina

 

Cari amici, affezionati lettori, questo è un numero assai particolare.

Gea Ridens vi arriva integrale, in allegato alla e mail, per un motivo importante: il sito web www.laterradelsorriso.net è in completa ristrutturazione e sarà pronto a giorni.
Un re-styling, penserete, e invece non è così. Si è trattato di riadattare la nostra “vetrina” principale allo     sviluppo non    più  solo territoriale del progetto stesso.

Una grande decisione è stata presa e non certo a cuor leggero.

Noi la viviamo come una metamorfosi, una trasformazione, un pesante bruco che diviene leggera farfalla, quindi, in un certo senso, come una liberazione.

Il podere Sorvarelle, su cui abbiamo costruito e tenuta salda per sedici anni La Terra del Sorriso è stato messo in vendita.

Lo trovate qui:

https://www.engelvoelkers.com/it-it/immobile/casale-a-due-passi-dal-monte-peglia- 4562923.1491025_exp/

Il motivo di questa scelta è essenzialmente economico: la pandemenza ha tranciato il rapporto con le scuole, impedito lo sviluppo del progetto per come programmato, tenuto lontane molte delle persone che contavano di risiedere su da noi e la “ripresa” era talmente lenta da non essere significativa: contemporaneamente la fiscalità ha continuato il suo lento, iniquo ma micidiale martellamento, al quale s’è aggiunto il rialzo dei tassi di interesse sul mutuo ipotecario che siamo riusciti ad onorare per 16 anni ma che è divenuto insostenibile: siamo una di quelle tante micro imprese che, secondo loro, (la distruzione creativa di Mario Draghi) debbono morire.

Figuriamoci.

Abbiamo sconfitto la malattia, lo scetticismo, il conformismo, la diaspora: figuratevi se il nucleo centrale del nostro progetto può morire!

Amiamo ricordare che attraverso la ritirata strategica più lunga della storia Mao Tse Dong riuscì a vincere la sua rivoluzione da cui nacque l’embrione di quella che oggi è una delle maggiori potenze mondiali.

Così, venderemo la Terra, chiuderemo la SRL ed opereremo con le nostre storiche associazioni: l’Istituto Homo Ridens e Ridere per Vivere, continuando a denominare il progetto complessivo come: LA TERRA DEL SORRISO 2.0 .

Da oggi -dunque- consideriamo il pianeta stesso come “Terra del Sorriso” e continuiamo le nostre peculiari attività di formazione, informazione, artistiche, culturali e di cura delle persone, avendo eliminato solo la parte permaculturale, legata al territorio umbro.

 

E con questa rinnovata grinta e spirito di servizio che vi invitiamo a continuare a viaggiare noi e a leggere il resto di questa II Gea Ridens del 2023.

L’AFFAIRE BIO-SCANNER E LA SANITA’ SCIPPATA

Come occultare la buona scienza

di Sonia Fioravanti

Ricorderete il dott. Mac Coy che, nella prima serie di Star Trek, diagnostica-

va ferite e malattie semplicemente passando uno scanner senza fili sulla persona?

Fantascienza? Niente affatto: era scienza made in Italy ed in Italia abbandonata e fatta scomparire. Si chiama TRIMPROB, è un bioscanner in Marina Militare.

E’ uno strumento che legge l’infiammazione dei tessiti, col quale si diagnosticano i tumori appena iniziano a formarsi. Tempo di applicazione? 3 minuti. Responso immediato; disagi o controindicazioni

nessuna. Radiazioni? Assenti. Un test innocuo, ripetibile all’infinito e senza togliersi i vestiti, con una precisione diagnostica come minimo del 70% ma, se eseguito da mani esperte, può arrivare anche al 100% di attendibilità. Uno strumento rivoluzionario, poco ingombrante, portatile, che si può usare ovunque e che non necessita di mezzi di contrasto radioattivi, lastre fotografiche o altro materiale di consumo.

Un’apparecchiatura che si compra, anzi si comprava, con 43.000 euro più Iva, contro i 3-4 milioni di euro di una macchina per la risonanza magnetica, i 2 milioni di una Pet e il milione e mezzo di una Tac, tutt’e tre con costi di gestione elevatissimi.

Allora chi e perché ha paura del bioscanner?

Non certo i potenziali pazienti, che potrebbero individuare per tempo la malattia.

Non il ministero della Salute, che lo inserì nel repertorio dei dispositivi medici del Servizio sanitario nazionale. Perfino l’incompianto ultrà-oncologo Umberto Veronesi, che lo ha sperimentato nel suo Istituto europeo di oncologia di Milano ne ha decantato la validità.

Eppure la Galileo Avionica, società di Finmeccanica, oggi Leonardo, ha annunciato alcuni anni fa la chiusura della Trim Probe Spa, l’azienda che lo produceva e lo commercializzava, messa in liquidazione in quanto ritenuta non più strategica nell’ambito di un gruppo internazionale specializzato nei mezzi di difesa militare.

L’industria del cancro -che si pasce della distruttiva chemioterapia, delle macchine per la radioterapia, con le manipolazioni genetiche mRNA e tutte le diagnosticherie varie- macina miliardi di euro senza riuscire minimamente a rallentare lo sviluppo di quella che è vera pandemia mondiale. Il vero scandalo è questo.

Troverete tutto il dossier ed un’intervista a questo inventore straordinario sul sito www.laterradelsorriso.net sezione nuove scienze-l’altra informazione.

 

Estratto dal volume “Dall’Homo sapiens all’Homo ridens”

 

OTTIMISTI E PESSIMISTI

 

“La mia inferiorità è superiore alla tua” Fulvio Fiori Il vecchio adagio del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto ritorna con una certa insistenza quando si affronta questo argomento.

La considerazione del proprio atteggiamento nei confronti dei successi o delle avversità della vita, sotto sotto sembra essere innato o non modificabile. Davanti alla metafora dell’acqua (ne abbiamo metà, ne manca metà) non consideriamo, invece, la cosa più ovvia (che, tuttavia, è quella che spezza la serie del pensiero rigido) ovvero: abbiamo un bicchiere!

Questo, innegabilmente, è già un aspetto fortemente positivo! Senza di esso non potremmo avere acqua! Esistono   persino   pregiudizi   intrinseci                all’essere ottimista o pessimista.

I primi, probabilmente una minoranza, sono generalmente guardati con un po’ di sospetto, quasi fossero degli illusi allo sbaraglio in questa Valle di Lacrime. Per contro, i pessimisti si portano dietro un alone, un sorta marchio incancellabile.

Molti studi hanno sostanziato che avere un approccio positivo alla vita fornisce alla persona dei vantaggi non indifferenti: si rende molto di più nel lavoro, nello studio, nello sport; ci si ammala molto meno (effetto preminente sul sistema immunitario); si invecchia meglio e si ha un’aspettativa di vita senz’altro più lunga.

Al contrario è provato che una visione negativa rende inclini alla depressione e, di conseguenza, a tutta una serie di eventi negativi legate a quella.

Il pessimista organico, davanti al fallimento, è pronto a ritenere che tutto abbia congiurato contro di lui e che, una specie di malocchio cosmico permanente, pervada indistintamente tutte le vicende della sua vita.

Se ottiene un successo, egli – in cuor suo – lo attribuirà alla casualità, poiché il suo livello di autostima

 

è, per forza di cose, piuttosto basso.

“Se qualcosa può andar male, lo farà.”

Chi apprezza le famose “Leggi di Murphy”, seppur apparentemente divertenti, non si rende conto che esse sono degli ancoraggi estremamente forti al “non si può”, al tentativo permanente di farci osservare la vita con gli occhiali scuri, come qualcosa sempre fuori dal nostro controllo.

Il pessimista tende anche a generalizzare nel tempo e nello spazio i suoi insuccessi: “sempre”, “mai” e “più” sono i vocaboli che usa continuamente.

Sono uno stupido” detto da un pessimista vuol dire probabilmente “ero distratto”; “Gli uomini sono traditori” potrebbe significare “Mio marito mi trascura”.

Considerando, dunque, come eterni e universali i suoi fallimenti, in un certo qual senso, il pessimista si de-responsabilizza, dato che nessuno può combattere sempre contro tutto e tutti.

Questo lo assolve e gli permette di smettere di “lottare”, cioè di affermare sè stesso, la propria personalità.

E spesso, a quel punto, l’Io Animico (la nostra energia vitale, la nostra voce interiore), e l’Io Cosciente cominciano a soffrire. Se questa sofferenza non viene elaborata, nasce il disagio.

 

L’ottimista, al contrario, davanti al fallimento, tende generalmente a considerarlo in modo settoriale, pronto a leggerlo e a renderlo una sfortunata parentesi, frutto di una congiuntura temporanea.

Con questo si predispone alla continuazione della vita e si attrezza per le prossime, inevitabili, sfide. L’atteggiamento ottimista (che forse sarebbe meglio definire percezione positiva) non ci predispone soltanto a una maggior sicurezza di ciò che è in nostro controllo, ma ci fornisce l’energia giusta per ampliare questa sfera.

L’ottimista tende a dimensionare con più realismo gli insuccessi.

È in grado così, eventualmente, di tenere a freno la reazione a catena che l’avvenimento negativo può innescare, dando il giusto peso a esso: è realmente negativo? Da ogni angolo di visuale possibile? Quale apprendimento, quale dono ho ricevuto? C’è un lato umoristico? C’è riparo? Cosa fanno gli altri in una certa situazione?

 

Siamo alle solite: il tratto di personalità legato al pessimismo o all’ottimismo ha radici profonde: risale all’antica griglia del rapporto con le figure di attaccamento, cioè con l’esperienza del dare e ricevere vissuta nella relazione d’amore con il padre e la madre.

Da quella griglia nascono le aspettative verso il mondo esterno, il livello di autostima, la sicurezza e la fiducia in se stessi.

Ma, attenzione, una relazione negativa con le figure genitoriali nella maggior parte dei casi può essere rielaborata, e il tratto del pessimismo trasformato.

Insomma… a saper guardare si scopre spesso che il proverbio partenopeo “s’’nzerra ‘na porta e s’arape ‘nu portone” non appartiene solo ai saggi napoletani, ma a chiunque non ami rassegnarsi.

 

SEI STUFA/O DI INGURGITARE PROPAGANDA INVECE CHE INFORMAZIONE ?

 

Allora sei matura/o per: https://www.youtube.com/@FacciamoFintaChe (il giornalista Gianluca Lamberti intervista persone davvero stimolanti). https://www.youtube.com/@nexusitalia

(Tom Bosco e Matt Martini, animatori della mitica rivista scientifica di altra informazione NEXUS) https://disinformazione.it/

(L’inossidabile Marcello Pamio si concentra quasi sempre sulla sanità) https://www.luogocomune.net/

(Massimo Mazzucco, oggettivo, implacabile censore delle porcherie del potere negli ultimi venti anni) https://www.youtube.com/channel/UCYVttTA-

UkVBxz9pbWGgddg/videos

(Massimo Frabetti intervista personalità molto interessanti).