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GEA RIDENS – MAGGIO 2023

GEA RIDENS – MAGGIO 2023

GEA RIDENS – MAGGIO 2023

GEA RIDENS

la lettera di notizie de La Terra del Sorriso 2.0

maggio 2023 – Scarica QUI

 

Salve a tutti, carissimi amici.

In un mese -di questi tempi- succedono talmente tante cose che la nostra periodicità ci sta davvero stretta. Ci piacerebbe, infatti, commentare con voi -magari quotidianamente- quanto accade, le aberrazioni del mondo impazzito, la Bellezza che -nonostante tutto-continua a portare avanti la vita; ragionare assieme degli appigli culturali utili a superare questa fase, a farcela. Da quando abbiamo abbandonato Facebook per le sue politiche censorie e perché è, oggettivamente, la casa dell’avversario, siamo su Telegram, in particolare sul gruppo Un Sorriso per la Ri-evoluzione”. Vi invitiamo ad iscrivervi, per uno scambio molto più ravvicinato.

IN QUESTO NUMERO, particolarmente ricco, lasceremo la parola a T.L. un aspirante clown dottore, in formazione, che condivide un suo percorso di vita e poi l’incontro con la gelotologia e la nostra formazione. Una testimonianza davvero toccante.

E’ poi la volta di una riflessione di Leonardo Spina sull’adattabilità della specie umana. Daremo qualche numero ufficiale sugli effetti avversi dei farmaci sperimentali inoculati negli scorsi anni, rimandando sempre le persone che hanno fatto la puntura al numero di aprile di GEA, dove abbiamo trattato della disintossicazione possibile.

Ricorderemo poi gli appuntamenti della nostra formazione di questo e dei prossimi mesi: una grande novità in arrivo. Infine gli ormai consueti POST IT. Buona lettura e buona primavera!

 

UN PERCORSO DI AUTOGUARIGIONE

di T. L .

 

Ho passato buona parte della mia vita in compagnia della depressione.

L’assenza di emozioni reali mi faceva agire meccanicamente, mosso più da ragionamenti che sensazioni.

Pensavo di sentire; non sentivo.

Questa scissione, questo taglio, mi ha portato a vivere immerso in una sorta di ottundimento; un silenziatore dell’esistenza che mi permetteva di “funzionare” senza realmente vivere.

Questa condizione generava una continua frizione, un calore da sfregamento che di tanto in tanto sfociava in indenti (cambiare partner, tentare il suicidio, abbandonare la famiglia, trasferirsi in un’altra città, bere, accontentare chiunque, eccetera).

Nell’incendio emergeva solo un’emozione reale: la rabbia.

 

Il distacco tra sensi ed emozioni è stato ricucito, in modo palese, quando ho cominciato la formazione di Clown Dottore.

Ho cominciato a riappropriarmi gradualmente del corpo muovendomi, ballando, ridendo, condividento tutto questo con altre persone.

Il corpo, attivo, è tornato a percepire il mondo estrerno con tutti i sensi. Dove prima c’era l’idea di un’emozione, adesso comincia ad esserci la relativa sensazione che la genera.

Non usando più energia e capacità cognitiva per costruire emozioni, ma solo per sentire e codificare segnali, il mio cervello ha cominciato a funzionare in modo diverso.

L’attenzione a ciò che sceglievo di fare e alle intenzioni che vi sottostavano è aumentata.

Ho capito che il lavoro che facevo non andava

più bene; ho deciso di approfondire le relazioni tra il mio corpo e i traumi che ho vissuto; ho cominciato ad esprimere compiutamente a parole e agli altri quello che finalmente sentivo; la psicoterapia di lungo corso che funzionava poco improvvisamente attecchiva in un cervello più ricettivo.

Ho iniziato un percorso di auto guarigione.

Ho imparato che la felicità è un’attitudine e non un’emozione. La pratica intenzionale della

felicità e della risata ha stimolato in me emozioni potenti come l’amore, la gioia, la serenità, l’ottimismo, la fiducia. Emozioni positive che non pensavo di poter provare, delle quali tutt’ora sto imparando a godere.

 

Ho smesso di voler morire, da qualche mese. Non penso più ad uccidermi.

Sto riducendo la frizione nella mia vita.

Meno incendi, meno rabbia. Cambio lavoro, passo dalla consulenza aziendale alla cura nelle case per anziani. Cambio il modo con cui mi prendo cura di me stesso.

Cambio le modalità con le quali mi relaziono con gli altri. Non è facile e richiede intenzionalità. Ci provo e mi sembra naturale.

 

Quando racconto queste cose, alcune persone mi dicono: “Cavolo, bravo! Stai sconvolgendo la tua vita. Che coraggio!” Rispondo: “Non sto sconvolgendo, sto mettendo in ordine!” Sono consapevole che il percorso combacia con la vita. Sono contento di come mi sento oggi.

Fino a qualche tempo fa non credevo di poterlo pensare.

 

L’ADATTAMENTO: dalla sopravvivenza alla soccombenza

di Leonardo Spina

 

L’integrazione delle persone in questa realtà offre oggi la misura del loro stato di supina obbedienza.

S.Fioravanti

 

L’essere umano non sembra di questo mondo.

Non esiste altro animale che si adatta meno dell’uomo al pianeta Terra.

Ce lo raccontavano in terza elementare!

L’uomo preistorico: negli ambienti freddi non può stare: è senza pelliccia; in ambienti caldi si ustiona la pelle; per alimentarsi -non correndo veloce, e senza zanne ed artigli, veleni, ali o forza bruta…- raccoglie quel che trova: frutta, radici, animali più indifesi di lui. Quindi è sempre affamato. Che vitaccia! Unghie e capelli gli crescono indefinitamente, sai in natura…che intralcio!

Da solo, poi, l’essere umano è una frana!

Prima di poter anche solo camminare il cucciolo ci mette quasi due anni. E se non c’è attorno a lui una famiglia, eccolo pronto per la morte.

 

A scuola, a questo punto saltavano fuori l’intelligenza (e la capacità di comunicare dettagliatamente), da un lato, la socialità, dall’altro.

La maestra di diceva: siccome noi abbiamo più sale in zucca di tutte le bestie del pianeta, allora abbiamo adattato il pianeta a noi stessi: armi, fuoco, case, agricoltura, industria, robot…

E questo è stato anche grazie alla collaborazione tra simili. Famiglia e tribù. Ma se arriva una tribù più grossa e la spazza via? Allora applichiamo l’intelligenza alla socialità, costruiamo le regole e inventiamo la società, la nazione, lo Stato. Però abbastanza grosso da scoraggiare gli Stati più grossi ancora: l’unione di Stati…l’Impero.

Così, quell’essere maldestro ha colonizzato l’intero pianeta. Fantastico.

Poi è successo qualcosa di strano.

L’intelligenza è finita nell’idiozia planetaria e la socialità è fortemente scoraggiata proprio da quelli che guidano le società/Stati. Anzi, i mercanti (le multinazionali) hanno occupato gli Stati e ormai mercificano qualsiasi cosa.

L’intelligenza è finita quando è arrivato il neo liberismo, che consente allo 0,1% degli umani, di consumare come il 99,9 % (8 persone posseggono il 50% della ricchezza del pianeta!) con l’insana idea dello sviluppo infinito in un ambiente (il pianeta) finito. Se non sono dementi questi…

Non solo: da un po’ di tempo i mercanti si impegnano a redarguire la maggioranza di Sfigati: siete troppi! Consumate troppo! State troppo al caldo! Mangiate troppo! E, ultimamente: Dovete morire!

Una volta -quando i potenti esageravano- gli Sfigati si rivolgevano allo Stato per essere protetti.

Adesso la socialità è finita, i rappresentanti dello Stato se ne strafregano delle regole e vogliono entrare nelle grazie dei mercanti, appoggiandoli senz’altro.